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Ikab

Ikab

La produzione di latte genera sottoprodotti.
Le mucche, come tutti i mammiferi, producono latte solo dopo la gravidanza.
Quello è (o meglio dovrebbe essere) il cibo per il figlio messo al mondo.
Ma se sei un ingranaggio all’interno di una fabbrica, e non più un individuo, ed il tuo latte è la fonte di guadagno del tuo padrone, tuo figlio non ne berrà.
Tuo figlio ti verrà tolto.
Verrà separato da te e chiuso in un recinto.
Alimentato con latte in polvere e mangime.
Se maschio e non adatto alla riproduzione, finirà al macello, ancora cucciolo.
Se femmina seguirà il tuo destino.
Ikab e il suo compagno, Blu, sono salvi perché maschi.
Al loro posto sarebbero dovuti venire con noi altri due vitelli.
Le loro madri erano mucche senza marche, quindi soggette a vincolo sanitario.
Non adatte all’alimentazione umana.
Né loro, né il loro latte, né la loro progenie.
Ma i due vitelli erano in realtà femmine.
Per questo l’allevatore le ha sostituite.
Quando sono arrivati i funzionari ASL ad applicare le marche aggiuntive ed il bolo ruminale, ha portato loro Blu ed Ikab.
Che così, quel giorno, sono saliti sul camion con Viola, e con Viola sono arrivati a Magnago, al santuario Porcikomodi di Vitadacani Onlus.

Se vai, li puoi vedere correre felici, giocare e saltare.
Se vai, puoi chiedere loro di raccontarti la storia dei loro fratelli.
Di quelli rimasti.
Dei milioni di sottoprodotti dell’industria del latte.


I santuari antispecisti sono luoghi che non solo danno rifugio agli animali salvati dallo sfruttamento. Oltre che salvare concretamente delle vite, scopo dei santuari è mostrare chi siano veramente gli animali che normalmente vengono considerati cibo. Svelarne l’identità, l’essenza di individui con un prezioso mondo da raccontare. Gli animali liberati diventano così portatori di un messaggio di ribellione al proprio destino, di speranza e salvezza per tutti gli altri che ancora aspettano di essere liberati e languono, prigionieri, umiliati, fatti a pezzi nelle fabbriche della morte.
I santuari antispecisti, e chi vi lavora ed opera, ha come scopo ultimo il sovvertimento di questo sistema di dominio.
Superare le barriere di specie, porre fine alla reificazione degli individui non umani.
Per questo rifiutiamo la logica della collaborazione con gli sfruttatori. Per questo rifiutiamo la logica dell’acquisto come mezzo per la “liberazione”.
Sostenere i santuari antispecisti significa sostenere chi realmente lotta quotidianamente per la Liberazione Animale.